Quarta Domenica di Quaresima: Guarigione del cieco nato

22 MARZO – IV domenica di Quaresima ciclo A (domenica della gioia)

Andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

Gv 9,1-41

Siamo giunti alla domenica della «guarigione del cieco nato». La domenica della gioia (casula rosa).
Domenica scorsa, Gesù con il discorso alla samaritana, è apparso come l’acqua viva che dona la vita eterna, oggi in questo racconto dell’evangelista Giovanni, Gesù appare come la vera luce del mondo (Gv 9,5). Anche nel miracolo del cieco, illuminato, vi è una prefigurazione del battesimo.

La progressiva conoscenza di Gesù da parte del cieco, è in parallelo contrasto con la graduale cecità dei farisei che non vogliono credere di fronte all’evidenza.
Il tema di Cristo che si manifesta al mondo come vita e luce ma il mondo lo rifiuta ha un chiaro riferimento al prologo (Gv 1,9-10: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10 Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto»). Il miracolo del cieco è il trionfo della luce sulle tenebre. il Cristo che si manifesta costituisce un giudizio. Infatti nel nostro episodio il tema dominante non è tanto la luce che viene, ma la luce che dirime e giudica. Davanti a lui gli uomini si dividono. Gli uni lo accolgono e diventano figli di Dio, gli altri lo rifiutano e restano nelle tenebre della carne in cui sono nati.
Gesù-luce dona la vista ai ciechi; lui solo può liberarli dalle tenebre nelle quali sono imprigionati. La loro cecità spirituale viene guarita dal lavacro del battesimo ricevuto nella comunità dei credenti.
Inoltre s’impara a conoscere Cristo luce del mondo vivendo come figli della luce che fanno attenzione a non ricadere nelle opere delle tenebre. Anche coloro che ci circondano giocano un ruolo molto importante: i nostri fratelli e le nostre sorelle di fede con la comunicazione della loro esperienza, gli altri chiedendoci ragione della nostra fede, contribuiscono al nostro avanzamento sul cammino della luce e della verità, dell'umiltà e della gioia, dell'azione di grazie per i doni ricevuti.
Perciò preghiamo:
O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore: non permettere che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.

Nel video qui sotto Celebrazione Eucaristica Quarta Domenica di Quaresima ciclo A

(messa celebrata privatamente rispettando l'ordinanza sulla prevenzione della diffusione del COVID-19)

 


L’arte floreale nella liturgia in tempo di Quaresima

Le signore dell’unità pastorale di Centrale, Grumolo e Zugliano (VI) che s’impegnano anche nella cura delle composizioni floreali per le celebrazioni liturgiche domenicali, si sono preparate per progettare insieme la fioritura delle domeniche di Quaresima di quest’anno ciclo A.
Sappiamo che l’arte floreale nella liturgia è un ministero che introduce alla celebrazione dei sacramenti e accompagna i fedeli all’ascolto della liturgia della Parola, e li aiuta nel cammino di fede, specie nel momento in cui si rinnova l’alleanza con Dio Padre per mezzo del corpo e sangue del Figlio il Signore Gesù. Tuttavia in questo tempo forte, la Chiesa detta un’indicazione precisa:
“Nel tempo di Quaresima è proibito ornare l’altare con fiori. Fanno eccezione la domenica laetare IV Q, le solennità e le feste. L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell’altare, si disponga attorno ad esso.” (OGMR 305)
Tenendo conto dunque, delle indicazioni liturgiche e ispirandoci al Vangelo di quella domenica, abbiamo spogliato l’aula liturgica di fiori e piante e, nel luogo destinato ai fiori abbiamo realizzato composizioni prive di fiori ma impiegando materiale naturale che simbolicamente richiamasse l’esperienza del deserto.
L’assenza di fiori ha creato un clima austero quasi invito alla penitenza e al digiuno, mentre le insolite composizioni, richiamavano in chiave evocativa, l’esperienza di Gesù tentato nel deserto; si è rappresentata anche la trasfigurazione del Signore, anticipo della sua risurrezione. Seguendo poi i vangeli dell’anno liturgico ciclo A, progressivamente si sono raffigurate artisticamente le catechesi battesimali giovannee: la samaritana al pozzo (Gv 4,5-42); il cieco nato (Gv 9,1-41); la risurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-45); la domenica delle Palme (la passione del Signore Mt 26,14-27,66). Per le solennità che ricorrono nel tempo quaresimale: il 19 marzo san Giuseppe e il 25 marzo la solennità dell’Annunciazione, si sono realizzate composizioni floreali festose, fiorendo, come indicato, in modo sobrio.
Quindi possiamo affermare con una certa soddisfazione e gratitudine che, anche in questo tempo segnato dalla sofferenza e dall’isolamento, abbiamo potuto continuare a svolgere il nostro servizio di catechesi mistagogica che vi riproponiamo.

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