a cura dela Redazione
Il progetto per le vesti liturgiche del 52° Congresso Eucaristico di Budapest, si ispira al logo creato per l'evento. È opera di suor Maria Agar Loche pddm.
Il comitato costituito dalla Segreteria Generale del Congresso eucaristico, tra le varie proposte, ha scelto quello dell'Apostolato Liturgico della Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro, interpretando anche il pensiero di sua Eminenza il Card. Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest.
Ciò che ha motivato e ispirato la realizzazione del progetto è il significato stesso del paramento sacro. Vestire la casula per il presbitero celebrante è infatti rivestirsi del popolo di Dio per presentare la Sposa/Chiesa al Padre nello Spirito perché nella celebrazione eucaristica si celebri in Gesù/Sposo il mistero della salvezza.
Dalla croce, talamo/trono/altare/mensa, scorrono i fiumi che portano la salvezza a tutti i popoli. Idealmente questo fiume richiama anche il Danubio che, attraversando Budapest e altre nazioni europee, porta la grazia della celebrazione del Congresso a tutti i popoli che vivono sulle sue sponde e oltre.
Le casule portano alcuni segni distintivi: a differenza di quelle per i presbiteri, le casule per i vescovi si distinguono per la presenza di piccole croci.
Oltre alle casule e alle stole, le Pie Discepole del Divin Maestro hanno curato il design e la realizzazione anche degli altri paramenti, quali dalmatica, piviale e mitra.
Il 52° Congresso eucaristico internazionale costituisce l'occasione per ricercare risposte nel rinnovamento della vita cristiana del popolo di Dio a partire dall'Eucaristia, sorgente della vita, della Chiesa e della sua missione nel mondo.